martedì 30 marzo 2010
CAPITALISMO ASSASSINO
«Adesso basta. Dopo anni in attesa di una sentenza che assegni a mio fratello e ai suoi bambini un risarcimento, vogliamo fare sentire la nostra voce». Si leva disperato il grido di protesta di Dorotea Zucconelli, sorella di Vinicio, elettricista da dieci anni in coma in stato vegetativo per un incidente sul lavoro. Il 18 febbraio 2000, mentre lavorava per conto di una ditta veronese all’impianto elettrico di un hangar della compagnia aerea sarda Meridiana, Vinicio fu colpito al volto da una molla “sparata” dalla pedana di un rimorchio. Un colpo terribile che lo ha reso totalmente inabile. Oggi l’ex operaio ha 37 anni ed è costantemente accudito dai genitori Luciana e Vittorino e dalla moglie Federica.
La vicenda giudiziaria appare ingarbugliata. O meglio, procede a rilento. Dopo un lungo rimpallo tra le assicurazioni per stabilire le responsabilità e la trafila dei testimoni, negli ultimi anni le date della sentenza sono state rinviate ogni sei mesi. E l’ennesima puntata, non si sa se l’ultima, è fissata il prossimo 6 aprile. «Ma io non ci credo più», afferma Dorotea, 49 anni, infermiera. «La speranza ci ha dato la forza di sopportare questi lunghi anni di attesa, ma tutto ha un limite. La situazione ormai si è fatta grottesca». Dorotea, infatti, ha deciso di affrontarla con un gesto eclatante. Oggi e domani farà una dimostrazione di protesta davanti al tribunale di Tempio Pausania, dove, insieme a parenti e amici, si incatenerà ai cancelli per protestare contro la lentezza della giustizia. «Chiediamo solo di avere quello che ci spetta, nulla di più», precisa Dorotea. «Faccio tutto questo per il bene di mio fratello, perché abbia la possibilità di curarsi nel migliore dei modi e i suoi figli possano contare almeno su una sicurezza economica. Vinicio riceve la pensione d’invalidità dall’Inail, circa 3mila euro al mese, ma ne spende almeno 2mila in cure, farmaci e attrezzature, mentre altri 800 vanno ai bambini. In pratica non rimane nulla».
lunedì 29 marzo 2010
I CAPITALISTI ROSSI
La polizia ha arrestato per sfruttamento della prostituzione la titolare cinese di un centro massaggi di Verona e ha sequestrato un appartamento del quartiere Borgo Trento, dove, secondo quanto scoperto dalla squadra mobile veronese, le operatrici cinesi oltre a praticare semplici massaggi orientali vendevano prestazioni sessuali.
La titolare, Zhang Yan, 42 anni, originaria della Cina e residente a Verona, è stata arrestata in flagranza di reato: oltre che di sfruttamento aggravato della prostituzione, è accusata di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Dopo l’arresto è stata portata nel carcere veronese di Montorio. L’operazione, svolta dalla Mobile di Verona e coordinata dal dirigente Gianpaolo Trevisi, rientra in una serie di controlli della polizia di Stato ad esercizi pubblici e non, acquistati o gestiti direttamente da cittadini cinesi. In questo caso gli agenti hanno accertato che nell’appartamento c’era un considerevole viavai di persone, clienti che pagavano una sessantina di euro per un massaggio e ne sborsavano altrettanti per l’extra, versandoli direttamente alla titolare del Centro. Al momento del blitz, erano presenti due massaggiatrici, di 41 e 44 anni, una delle quali è risultata non in regola con le norme di soggiorno.
sabato 27 marzo 2010
CONTRO LE MULTINAZIONALI!
Usato, garantito e a buon mercato. Disponibile, se le offerte d'asta non si impennano in queste ultime ore, a soli 5 euro e 50. Si tratta insomma di un vero e proprio affare, considerato che l'oggetto in vendita è in realtà un soggetto: Davide Celletti, 32 anni, ricercatore Glaxo. Considerati i venti di crisi che soffiano forti sul centro ricerche, che minaccia di chiudere i battenti e lasciare tutti a casa, il perito chimico farmaceutico e assistente scienziato, dipendente dell'azienda dal 2002 e specializzato in ambientale, ha deciso quindi di fare buon viso a cattiva sorte. E si è messo all'asta su eBay, il sito internet specializzato nella compra-vendita di oggetti tra i più vari e disparati, ricevendo 6 offerte e 350 visite. Tra cui anche qualche messaggio di solidarietà di altri lavoratori precari e a rischio licenziamento.
«Quest'asta è rivolta alle aziende del settore Chimico-Farmaceutico in ogni loro area, ma anche al mondo del lavoro in generale: il soggetto valuterà tutte le proposte», così si presenta Celletti nell'inserzione. «Con quest'asta l'acquirente riceverà un curriculum vitae e una lettera di presentazione. Successivamente potrà aggiudicarsi il servizio e la poliedrica professionalità del soggetto in vendita, dopo opportuno colloquio e concordato contratto», aggiunge Celletti. In vendita ha messo la sua professionalità di ricercatore: un'esperienza decennale, «specializzata in ricerca e sviluppo nell'ambito delle Neuroscienze», che può essere sfruttata a cadenza «giornaliera con pausa di 48 ore dopo 5 giorni lavorativi». Non solo, l'oggetto-soggetto all'asta, specifica ironicamente di avere una scadenza: «Dice che spera almeno di durare fino al pensionamento ma con la fortuna che ha innalzeranno la soglia a 85 anni!». E di essere addirittura in garanzia: «un anno per le parti soggette ad usura (gambe, braccia,cervello) - 15 anni per l'hardware restante».
E fin qui la parte più ironica della vicenda. Ma dietro a questa iniziativa ironica e provocatoria c'è un aspetto decisamente meno divertente, che è poi il motivo che ha spinto il giovane ricercatore a mettersi all'asta. L'obiettivo di Celletti è infatti quello di mantenere alta l'attenzione e di discutere del problema del centro di ricerche Glaxo, la cui chiusura è stata annunciata ai dipendenti lo scorso 4 febbraio. «Per la voglia di aumentare di molto e in breve tempo i dividendi degli azionisti, è stata decisa la chiusura di Glaxo. Un centro d'eccellenza veronese che non ha pari in tutta Italia. Siamo un team di oltre 500 persone che raggruppa le menti di tutto il Paese e non solo. Glaxo rappresenta un patrimonio scientifico e culturale che va tutelato. Siamo specializzati in drug discovery, ovvero nella scoperta di nuove molecole in grado di essere impiegate nella sperimentazione e nel successivo impiego di nuove terapie».
«Stiamo cercando farmaci per la malattia del secolo, la depressione, ma anche l'insonnia e la schizofrenia. Tutto ciò rischia di andare perduto. Senza ricerca non c'è futuro», spiega Celletti, originario di Tivoli. «Al momento dell'assunzione ho deciso di condividere anch'io come i miei colleghi il codice etico dell'azienda. Quello di migliorare la qualità della vita. E invece ci stanno trattando come una ditta che vende scarpe: guardando solo al profitto a breve termine», riflette il ricercatore.
«Sono un tecnico, in qualche modo posso riciclarmi in qualche laboratorio d'analisi cliniche o simili. Ma gli scienziati che hanno speso 20, 30 anni della loro carriera specializzandosi in un'unico settore molto particolare, difficilmente riusciranno a trovare un nuovo impiego».
Il ricercatore Davide Celletti è ancora all'asta per qualche ora. Del resto, «se lo assumi non paghi le spese di spedizione», che sarà comunque «effettuata tramite Dhl in caso di colloquio o tramite Aci in caso di assunzione".
venerdì 26 marzo 2010
ATTENTO, TI STANNO OSSERVANDO!
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha tenuto a battesimo a Verona un progetto sulla sicurezza che fa perno su un sistema di video sorveglianza intelligente, con la connessione del sistema di telecamere di un territorio in un unico centro che possono dare un contributo determinante sia sul fonte della prevenzione che alle indagini sui crimini. «Stiamo sperimentando a Verona un sistema che mette in collegamento tutte le video sorveglianze pubbliche e private esistenti sul territorio - ha spiegato Maroni a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto - Ciò vuol dire controllare il territorio e scovare in tempi rapidi e con un sistema intelligente i criminali responsabili di vari reati». La scelta, ha detto il ministro, è caduta sulla città scaligera per due motivi: «perché Verona ha un sistema di video sorveglianza molto diffuso, il Comune ha investito infatti in maniera consistente in questo settore, poi perchè la città veneta ha una dimensione intermedia tra i comuni più piccoli e quelli più grandi e ci permette quindi di sviluppare un test che possa essere utilizzato per tutte le realtà». La sperimentazione durerà sei mesi e al termine il ministro farà un bilancio per verificare la funzionalità e correggere eventuali problemi.
MTV & IMPERIALISMO
Senza dubbio MTV, canale che si rivolge principalmente a un pubblico di adolescenti e di giovani adulti, è uno dei conduttori più significativi delle istanze della globalizzazione, uno dei canali principali dell’imperialismo culturale mondialista il cui contenuto dei messaggi è costantemente teso ad un processo di omologazione, attraverso la promozione di modelli, idee, comportamenti e stili di vita di origine capitalista o turbocapitalista.
In un periodo come questo, però, di drammi sociali, tra disoccupazione che esplode, povertà crescente, chiusure di fabbriche e suicidi per la perdita del posto di lavoro, certi programmi trasmessi mettono veramente i brividi e generano uno schifo difficilmente trattenibile.
Ad esempio ‘Teen cribs’, una serie che (come scrivono sul loro sito) ‘vi porta in visita nelle fantastiche case di adoloscenti 'normali' che conducono una vita da sogno’!
Nelle scene tutte uguali che si susseguono, omologate per omologare, vengono mostrati bambini e ragazzini (da notare l’aggettivo ‘normale’) che fanno sfoggio di ville allucinanti, di macchine e moto come se piovesse, di beni materiali in enorme abbondanza, di piscine, sale giochi casalinghe…Ricchezza e consumo sputati in faccia senza ritegno!
Simili programmi, attraverso un costante bombardamento di immagini e slogan percepiti dalla stragrande maggioranza di chi li guarda come il simbolo della vita stessa, al di fuori nulla di cui non c’è nulla, servono a propagandare in maniera criminale una società ‘fast food’ che vive di consumo estremo (ovviamente per chi ha i soldi! Gli altri non sono contemplati), apparenza (con la marginalizzazione di chiunque non rientra nei canoni imposti), superficialità, uniformizzazione culturale ai modelli consumistici, un vuoto di contenuti estremo, banalità e volgarità.
Il Pensiero Unico della globalizzazione, il fondamentalismo del capitalismo cosmopolita. Un inesorabile vuoto, utile a chi tira le fila per annebbiare le menti, che devasta e appiattisce i valori culturali ‘altri’, non in linea con il modello consumista, e rifiuta ogni differenza non in linea con le esigenze delle oligarchie mondialiste!
giovedì 25 marzo 2010
SEMPRE ANTI-ANTIFA!
Otto mesi di reclusione a testa, per Luca Geroin, 35 anni, con il beneficio della pena sospesa mentre Pasquale Gentile, 39, a causa di precedenti penali, continuerà a rimanere ai domiciliari, misura alla quale è sottoposto dal 20 novembre. Fu lo stesso gip a concedergli la misura attenuata tre giorni dopo l'arresto avvenuto sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di lesioni aggravate. Otto mesi e quello che chiese il sostituto procuratore prima dell'udienza: il consenso al patteggiamento a pena sospesa (per chi poteva usufruirne) avrebbe dovuto essere accompagnato da una dichiarazione con la quale prendevano le distanze da ogni forma di violenza.
Tribunale blindato, come era accaduto il giorno dell'interrogatorio di garanzia, imponente lo spiegamento di forze perchè da giorni, in internet, su siti di estrema sinistra veniva lanciato l'invito a partecipare in massa a quella che è stata definita «farsa ignobile». Ovvero l'udienza preliminare per i due appartenenti all'area anarchica che nel luglio scorso picchiarono uno dei componenti del gruppo di giovani di destra che quattro anni prima aveva aggredito e accoltellato gli stessi Geroin e Gentile in volto San Luca. Il giovane - che non si è costituito parte civile e che dai due imputati non ha ricevuto alcuna offerta risarcitoria - fu spinto in uno stanzino all'interno del centro natatorio Don Calabria e picchiato violentemente. Il motivo, anche se Geroin e Gentile hanno sempre sminuito l'aggressione, era la mancata punizione da parte dell'autorità giudiziaria per uno dei componenti del gruppo di volto San Luca: all'epoca era minorenne e non ha ancora affrontato il processo. Una sorta di «giustizia personale» che si tradusse per il ferito con lesioni alla spalle con durata della malattia superiore a 40 giorni e per loro due con l'arresto.
Ieri lo spiegamento di forze sia nel cortile che nei corridoi del tribunale era motivato dal rischio che si verificasse quello che era avvenuto in novembre ma ieri non è successo nulla: Geroin, liberato a fine udienza, e Gentile sono usciti insieme al difensore, l'avvocato Ettore Grenci, qualcuno dei giovani all'esterno si è avvicinato e ha stretto loro la mano. Pochi istanti e poi si sono allontanati per far rientro a casa.
mercoledì 24 marzo 2010
SCHIFOSI BASTARDI!
Il corpo forestale dello stato di Verona procederà d'ufficio sulla vicenda resa nota da L'Arena del gatto impallinato e preso a calci in borgo Venezia, e morto pochi giorni dopo l'episodio nonostante il tentativo di cura da parte dei veterinari. Lo ha reso noto poco fa il dirigente della Forestale scaligera, Paolo Guidi. Si tratta infatti – spiega – di un reato penale regolato dall'articolo 544 Ter, per maltrattamento di animali dal quale deriva l'aggravante dell'uccisione. Il responsabile del gesto rischia fino a 18 mesi di carcere.
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